VALLON 2020, l’esercitazione estiva delle Truppe Alpine

Annullati i Campionati sciistici delle Truppe Alpine del Sestriere del marzo corso a causa della grave emergenza generata nel paese dall’epidemia del Covid-19, l’11 settembre si è conclusa quella che può essere considerata la tradizionale esercitazione estiva delle Truppe Alpine.
Le Dolomiti di Corvara in Badia sono state la palestra nella quale si è svolta la Vallon 2020 l’esercitazione alpinistica condotta, seppure in “formato ridotto”e nel rispetto delle norme emanate per il contenimento dell’epidemia, con lo scopo di verificare il livello di tecnico alpinistico raggiunto dalle penne nere nella capacità di operare in ambiente montano estivo.
La giornata conclusiva ha visto la presenza del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo D’Armata Salvatore Farina.
Presso il “Villaggio alpino Tempesti” di Corvara si è tenuta la cerimonia della consegna delle onorificenza al merito dell’Esercito. Il Ministro ha insignito delle Croce d’Argento il Generale di Brigata Matteo Giacomo Spreafico e della Croce di Bronzo  il Caporal Maggiore Scelto Matteo Toia. Nel suo saluto ha evidenziato come durante la Grande Guerra queste cime fossero state confini, teatro di aspri combattimenti e motivo di divisione, mentre oggi rappresentano il simbolo dell’integrazione europea.
A conclusione dell’attività tattica, svoltasi in quota, il Generale Farina ha espresso parole di orgoglio per la professionalità vista durante l’esercitazione condividendo con le autorità presenti alcune considerazioni sull’importanza di avere sempre unità efficienti, addestrate, flessibili specializzate e pronte, consolidate dai valori temprati dalle gloriose tradizioni degli alpini.

il Comandante delle Truppe alpine, Generale di Corpo D’Armata Claudio Berto, ha presentato al Ministro delle Difesa le difficoltà tecniche dell’esercitazione ed ha ricordato le tradizioni alpine dell’Esercito che se “appartengono alla montagna” ora si rivolgono anche nella dimensione internazionale confermandosi esempio di dedizione ed affidabilità a disposizione del Paese perché per gli alpini non esiste l’impossibile.
La “verticalità” è la base costitutiva delle Truppe Alpine che da sempre operano in montagna, non solo sul territorio nazionale.
La frequentazione di un ambiente severo come quello degli scenari dolomitici consente di perfezionare costantemente la preparazione tecnica, fisica e morale dei professionisti che giornalmente sono chiamati ad operare all’estero, nei vari teatri operativi, dimostrando capacità di sviluppare in modo efficace ed al passo con i tempi quanto già posto da uomini di montagna chiamati a difendere le loro valli e che ora fa degli alpini i difensori del Paese nei luoghi dove più conta il cuore, la volontà e la fermezza nel vivere immersi nelle avversità naturali.

Anche se Il programma della giornata conclusiva è stato modificato e ridotto per la presenza di nuvole basse e della scarsa visibilità, Extra-Repotrs ha avuto modo di partecipare ad una delle intense giornate di attività .
La Vallon 2020, è stata il coronamento dei corsi di addestramento alpinistico, dei corsi avanzati, dei corsi formativi delle squadre soccorso e del corso qualificativo alpinistico, e nel corso delle giornate di attività svolte sulle pareti dell’anfiteatro del Piz da Léch sopra Corvara, ha visto impegnati più di 200 allievi provenienti dalle varie regioni d’Italia ed appartenenti: al Centro Addestramento Alpino, alle Brigate Alpine Julia e Taurinense ed al Reparto Comando e Supporti Tattici “Tridentina”.
La preparazione e lo svolgimento dell’attività hanno consentito agli istruttori delle Truppe Alpine, oltre che di verificare il livello di preparazione raggiunto dagli allievi dei corsi, anche di confrontarsi tra loro e di sperimentare tecniche ed equipaggiamenti in continua evoluzione.
Anche questa fase addestrativa  è statoa caratterizzata dalle disposizioni emanate per il contenimento della diffusione dell’epidemis sanitaria, seguite da tutto il personale.
Nel solco di una consolidata collaborazione in campo alpinistico, all’esercitazione hanno preso parte cordate di altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato che possiedono elevate professionalità in questo ambito.
In particolare  l’Aeronautica Militare l’Arma dei Carabinieri con quattro cordate del 7° reggimento di Laives, la Guardia di Finanza con tre cordate e la Polizia di Stato con una cordata del Centro addestramento alpino di Moena. A queste si è aggiunta anche una squadra del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Alta Badia.

Molteplici sono state le attività programmate e svolte nel complesso e si sono sviluppate su specifici aspetti operativi.

Movimento di più cordate di allievi ed istruttori del corso alpinistico avanzato della Brigata alpina Julia, attività conclusasi recentemente. Fra le vie d’interesse a testimonianza di quanto svolto in anni passati da parte di quegli “alpini” che si addestravano negli scenari dolomitici è stata ripercorsa una via aperta dagli istruttori dell’ormai disciolta Brigata Tridentina, che presenta difficoltà di 4° grado ed uno sviluppo di 220 metri.

Attrezzamento di due campate di teleferica con corde ed attrezzatura speditiva per consentire la calata e recupero di militari e materiale. Questa tecnica è molto utile per superare ostacoli naturali e coprire un dislivello anche notevole in poco tempo. Allo scopo, sono state utilizzate delle carrucole che scorrono sulle corde portanti, mentre il personale e i materiali sono assicurati ad una corda traente.

Recupero di un infortunato mediante l’impiego di un elicottero UH-205 del 4° Reggimento“ Altair” di stanza a Bolzano. Posizionato in hovering sopra una guglia tramite verricello si è provveduto a calare il soccorritore e ad recuperare l’infortunato; la manovra prevedeva in particolare l’utilizzo di una corda in progressiva tensione da terra per evitare l’oscillazione causata dal vento della coppia soccorritore-infortunato durante il recupero. Con lo stesso assetto del 4° Antares utilizzando la tecnica del fast rope si è provveduto a calare una coppia di alpieri in zona impervia.

Superamento di un canyon attraverso l’utilizzo della tecnica delle traversata aerea tra due contrafforti rocciosi. L’esercizio di grande ardimento consente il trasferimento di uomini ed equipaggiamenti senza assistenza esterna, contrariamente alla teleferica. Seppur effettuato in una cornice di elevatissima sicurezza richiede nervi saldi e abitudine al vuoto. La campata della traversata allestita era di circa 100 metri ed un’altezza di circa 200 metri dal suolo sottostante.

Episodio di soccorso denominato “calata a grappolo”, tecnica questa che permette di calare più personale contemporaneamente lungo una parete verticale, consentendo alla squadra soccorso di raggiungere velocemente la zona di intervento collocata ad una quota inferiore.

Utilizzo delle corde doppie, attività per il rientro veloce delle cordate che hanno raggiunto la vetta e che devono raggiungere rapidamente terra. Questo tipo di discesa in cui vengono impiegati appositi discensori che consentono tramite opportune manovre dell’operatore di controllare la velocità di discesa, permette al personale di superare in sicurezza e velocità dislivelli che risulterebbero altrimenti impraticabili.

Intervento SUEM (Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica) attività congiunta con le locali Guide Alpine e tesa all’addestramento congiunto fra il personale della Squadra Soccorso Alpino Militare e la componente civile. Il recupero di personale in parete ed interessato ad emergenza sanitaria si prefigge lo scopo di affinare le procedure d’impiego nel concorso di attività di protezione civile.

La presenza di appassionati di storia militare in uniformi alpine della Grande Guerra testimonia e ricorda  quanti nelle zone aspre di montagna hanno offerto  la propria vita per il mantenimento di un ideale. Qui si svolsero fatti d’arme di incredibile valore, compiuti per lo più da guide alpine ed esperti alpinisti del posto, che venivano scelti e reclutati appositamente per essere impiegati nelle imprese ardite in alta montagna. Viene ricordata ad esempio l’impresa della conquista del Passo della Sentinella, nel gruppo delle Dolomiti di Sesto e Comelico, ad opera del capitano Sala e dei suoi “Mascabroni” (appellativo gergale di una piccola formazione combattente di alpini, esperti rocciatori, atletici e determinati). Mentre sul fronte opposto emerge la famosa guida alpina austro-ungarica Sepp Innerkofler, spina nel fianco dei reparti italiani nella zona delle Tre Cime di Lavaredo, che trovò poi eroica morte sulla cima del monte Paterno, nelle Dolomiti di Sesto.

L’impiego in quota pone gli “Alpini” come parte integrante del sistema sicurezza in montagna, che ha nel servizio Meteomont, nel soccorso piste e soprattutto nelle Squadre Soccorso Alpino Militare (SSAM) un valido elemento di riferimento per il sistema protezione civile al quale molto spesso i reggimenti alpini hanno contribuito nelle recenti emergenze e con il quale sul Piz da Lèch si sono confrontati con il Soccorso Alpino badiese. Prossimamente si addestreranno nella Altius III  ad Avigliana (TO) e nella Vardirex in Abruzzo le esercitazioni programma nel corso del mese di settembre.

(Fonte Comando Truppe Alpine, Autore Federico Grattoni, Foto Comando Truppe Alpine e F. Grattoni) – 12 settembre

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