Lo scenario dell’esercitazione ha previsto come prima fase il sorvolo di un AMX del 51° Stormo dell’Aeronautica Militare che, attraverso il pod da ricognizione fotografica Rafael Reccelite, ha mappato l’area interessata; ottenute le informazioni topografiche necessarie, sono stati individuati quattro settori di ricerca e ciascuno dei quali è stato assegnato a una delle quattro squadre di soccorso. Quattro “attivazioni” quindi nelle quali il ragazzo scomparso, il cui ruolo è stato assunto da quattro alpini appositamente formati dagli specialisti di “Progetto Autismo FVG”, possa venir ritrovato in situazioni ambientali e condizioni psicofisiche differenti: indenne, lievemente ferito, impossibilitato a muoversi o caduto in una forra.
Le operazioni di ricerca, coordinate dalla UCL dei Vigili del Fuoco, hanno messo in gioco assetti, strumenti, strutture e personale con compiti diversi e professionalità specifiche. Determinante la presenza di alcuni assetti peculiari sia da parte dell’Esercito che da parte della Protezione Civile con il Soccorso Alpino e Speleologico.
Il primo infatti ha schierato con il 3° Artiglieria terrestre (da Montagna) tre sistemi per la sorveglianza del campo di battaglia in dotazione alle proprie batterie, tra questi, oltre ai gia’ utilizzati SAO e radar RANGER, per la prima volta vede schierato il sistema LINX, una camera termica di nuova acquisizione capace di individuare l’immagine di una persona in un bosco ad oltre 8 km.
La Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha impiegato il proprio “Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto” (SAPR), un drone che consente il trasporto e l’impiego di molteplici sensori per l’acquisizione di dati nel campo del visibile e dell’infrarosso.
Il Soccorso Alpino e Speleologico ha impiegato nelle ricerche i “cani molecolari” in grado di seguire le tracce dei dispersi per chilometri e ha inviato il suoi team di specialisti lungo la forra del torrente Venzonassa, che hanno permesso il ritrovamento e recupero del figurante disperso in una zona particolarmente impervia a buio inoltrato.
Le squadre di ricerca sono stati trasportate nelle aree impervie dagli elicotteri: quella del Soccorso Alpino dal AS.350 B3 della Protezione Civile e la squadra alpieri del 8 reggimento da un UH-205 del 5° Rigel di Casarsa, discesi con la tecnica del fast rope.