La fregata Marceglia conclude la partecipazione all’operazione “Atalanta”

La nave lascia l’operazione antipirateria europea dopo quasi cinque mesi d’attività

(Fonte MMI) – 16 dicembre – Ha fatto rientro alla  base navale di Taranto la Fregata Antonio Marceglia della Marina Militare. La nave ha recentemente concluso la suapartecipazione, come flagship, all’operazione antipirateria europea EUNAVFOR – Atalanta, assicurando i compiti di presenza e sorveglianza lungo le linee di traffico marittimo finalizzate alcontrasto del fenomeno della pirateria nella zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano. A Taranto, dove effettuerà una sosta logistica, l’equipaggio di nave Marceglia sarà accolto dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone.
Da bordo della fregata italiana il capitano di vascello Armando Simi ha esercitato il comando tattico dell’operazione, nel ruolo di Force Commander della forza navale. Sotto il suo comando le unità navali assegnate hanno pattugliato le aree di interesse e i corridoi di transito delle unità mercantili contribuendo a scoraggiare gli atti di pirateria, in collaborazione con le altre forze navali presenti in area.
Dal 20 luglio nave Marceglia ha partecipato all’operazione Atalanta, nel dispositivo EU NAVFOR Somalia, con un contributo finale di 20392 miglia percorse, 2329 ore di moto, 141 ore di volo dei due elicotteri imbarcati, 8 visite consensuali a imbarcazioni in acque somale, 16 missioni di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance di raccolta dati, 43 missioni di pattugliamento Surface Surveillance Control e 4 attività di Local Leader Engagement, 3 scorte ai mercantili del WFP da Aden a Gibuti nel corso del quale è stato trasferito personale UN e ONG durante l’aggravarsi della crisi in Yemen.
Nei quasi cinque mesi di partecipazione all’Operazione Atalanta, l’equipaggio di nave Marceglia ha condotto attività a carattere addestrativo nei confronti delle comunità locali; gli uomini e le donne imbarcati sulla Fregata hanno trasmesso le proprie conoscenze in tema di maritime security, nell’ambito del Local Maritime Capacity Building (LMCB), alla Marina e alla Guardia Costiera di Gibuti, delle Seychelles, Kenya e Oman con lo scopo di far sviluppare capacità autonome nel contrasto alle attività illecite tra le quali la pirateria. Presso Gibuti e Mombasa, l’equipaggio italiano ha condotto attività CiMiC (Civilian and Military Cooperation) per fornire supporto nel soddisfare le esigenze primarie della popolazione civile meno agiata del Paese e consolidare il rapporto di fiducia tra le navi italiane e la popolazione locale. Nell’ambito dell’attività CiMiC sono stati sviluppati tre progetti (istruzione, salute e food)
condotti sia in porto che in mare; in particolare durante le attività di controllo delle imbarcazioni in acque territoriali somale, l’Unità ha distribuito i c.d. food kit per i pescatori locali, quale gesto di vicinanza e supporto della comunità locale per promuovere la presenza delle unità di EU NAVFOR.
Inoltre nave Marceglia ha svolto attività di addestramento e cooperazione con le marine rivierasche durante le soste a Gibuti, Salalah (Oman), Mombasa (Kenya) e Port Victoria (Seychelles); in quest’ultimo sorgitore Nave Marceglia ha partecipato all’esercitazione Cutlass Express 19 a guida statunitense. In mare, la fregata Marceglia si è addestrata con le unità del dispositivo europeo e quelle di altre marine operanti nello stesso scenario operativo, come il
cacciatorpediniere Kang Gam Chan della marina sud coreana.
Per nave Marceglia, più giovane della Squadra Navale, l’Operazione Atalanta è stata il primo impiego operativo.

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