Il polo missilistico dell'AM
Il 2° Stormo, oggi
Nella storia più recente di questo storico reparto dell’Aeronautica Militare i primi anni del nuovo secolo segnano l’inizio del suo nuovo ed importante ruolo determinato dal programma di rinnovamento strutturale ed operativo della Forza Armata.
Lo Stormo, presente dal 1993 sulla base friulana di Rivolto con la linea volo del 14° Gruppo, alla fine del 2002 vide il trasferimento dei cacciabombardieri AMX al 32° Stormo di Amendola (13° Gruppo ) e al 51° Stormo di Istrana (132° Gruppo), lo scioglimento del 14° Gruppo con il suo passaggio alla Riserva e l’assegnazione del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico come gruppo di volo alle sue dipendenze.
Questo processo di razionalizzazione organizzativa ed operativa della Forza Armata, che trova origine nella radicale trasformazione dello scenario politico e geo-strategico che aveva caratterizzato il decennio a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, porterà all’assegnazione di una nuova identità del 2° Stormo, quella di Polo missilistico dell’Aeronautica Militare.
Dal luglio 2007 alle sue dipendenze verrà comandato tutto il personale dei Gruppi “Intercettori Teleguidati”, il 58° di Cordovado (PN), il 72° di Bovolone (VR) e l’80° di Bagnoli di Sopra (PD), chiusi a seguito della radiazione dell’ormai superato sistema missilistico di difesa antiaerea “Nike Hercules” e successivamente soppressi nel 2009.
Venne fatto confluire anche il Gruppo Missili di Villafranca di Verona con le sue due batterie di missili a corto raggio “Spada”. L’intendimento era quello di conservare il know-how, le esperienze e le professionalità del comparto missilistico esistente, quali basi per la creazione del nuovo Polo missilistico.
La difesa aerea e missilistica
Agli inizi degli anni duemila l’ombrello protettivo missilistico del territorio nazionale era garantito da Esercito e Aeronautica Militare. Il primo era dotato del sistema a guida radar semi attiva ed a medio raggio Raytheon MIM-23 HAWK, (Homing All the Way Killer), entrato in servizio nel 1964 e radiato definitivamente nel 2011 in quanto, seppure aggiornato numerose volte, era ormai diventato obsoleto. La seconda disponeva per la difesa ad alta quota del sistema “Nike Hercules” e per difesa di punto e alle basse quote del sistema “Spada”.
Il Western Electric MIM-14 “Nike Hercules” fu introdotto dall’AM all’inizio degli anni ’60 e nel massimo della sua disponibilità equipaggiò i tre Stormi IT (Intercettori Teleguidati) della 1ª Brigata Aerea dal 1968 al 1977, poi ridotti a due negli anni ’90 con il compito di garantire la difesa aerea ad alta quota del Nord-Est. L’ultimo “Nike Hercules” italiano venne lanciato nel 2005 dal Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra (PISQ) in Sardegna.
Nel 1983 venne introdotto il sistema missilistico “Spada” prodotto da Selenia per la difesa di punto, con una guida radar semi attiva, a corto raggio, con munizionamento basato sul missile “Aspide”, sviluppo italiano del AIM-7E “Sparrow”. Il sistema suddiviso in moduli e integrato in unità protette è costituito da un centro di rilevamento e due o quattro sezioni di tiro, ciascuna dotata di due lanciatori con sei missili. Il tutto può essere trasportato su camion, treno ed è compatibile per l’imbarco su C-130 a garanzia di una mobilità tattica e strategica Con la versione “Spada 2000” venne raggiunta la massima possibilità di sviluppo e di aggiornamento del sistema per la difesa di punto e delle basi aeree nazionali alle basse quote. Nel 2019 il missile “Aspide” venne dismesso per obsolescenza tecnica e per problematiche connesse alla sicurezza nel suo utilizzo.
Il comune munizionamento missilistico “Aspide” ha dato origine a sistemi diversi per quanto similari allo “Spada” adottati da Esercito e Marina Militare.
L’Esercito dispone di un sistema similare denominato “Skyguard Aspide” per la difesa aerea alle basse e bassissime quote realizzato dalle Società MBDA Italia e Rheinmetall. Sempre caratterizzato da un’elevata mobilità tattica che rende possibile lo schieramento di una unità di fuoco in pochi minuti, è composto da un posto comando tattico, da una di unità comando e controllo e da due lanciatori denominati U2 a sei celle, tutti montati su mezzi ruotati.
La Marina Militare dalla metà degli anni ’70, ha dotato diverse unità, incrociatori, cacciatorpediniere e fregate del sistema di difesa superficie-aria di punto e di area denominato “Albatros” prodotto inizialmente da Selenia, poi MBDA, con un radar di tiro Selenia RTN10XM Orion e di lanciatori per quattro o otto missili, la cui portata massima era di 15 km e un’altitudine massima è di 6 km, aumentate con il più capace “Aspide 2000” rispettivamente a 25 km e 8 km.
Dal MEADS all' EMADS
Con la disgregazione dell’Unione Sovietica, il conseguente cambiamento dello scenario politico globale e la fine della “Guerra fredda”, vengono a mutare le esigenze strategico-militari, viene meno la necessità di una difesa di deterrenza mentre trova un maggiore rafforzamento quella localizzata e di proiezione.
E’ il 2005 quando l’Aeronautica Militare, dismesse le batterie “Nike Hercules” ha intrapreso un percorso di collaborazione con Stati Uniti e Germania per la creazione di un sistema di difesa aerea contro le minacce derivate sia da assetti aerei che da missili balistici, il MEADS (Medium Extended Air Defense System). Ma la crisi finanziaria di inizio secolo che coinvolgerà l’economia mondiale, ed in particolare quella degli Stati Uniti, porterà il costoso programma, prima ad un suo drastico ridimensionamento imposto del Dipartimento della Difesa americano ed infine con la decisione dell’Amministrazione Obama alla sua definitiva chiusura.
Sempre nel 2005 venne dato avvio al programma di ammodernamento ATL (Aggiornamento Tecnico Logistico) del sistema “Spada” che evidenzierà come una parte delle bande di frequenza utilizzate fossero di particolare interesse per lo sviluppo delle telecomunicazioni civili e quindi competenti del Ministero delle Telecomunicazioni. Con una decisione prettamente politica, queste furono assegnate ad integrare le bande destinate alle telecomunicazioni civili, mettendo quindi in forse tutto il programma ATL.
Nel 2008 un nuovo requisito operativo portò alla sigla di un contratto per la realizzazione di una nuova centrale di avvistamento per lo “Spada”. Da tale nuova esigenza, dalle esperienze maturate nella progettazione e sviluppo del MEADS e dalla necessità di massimizzare le poche risorse finanziarie disponibili, nel 2013 prese origine un nuovo radicale progetto, solo finalizzato non solo alla realizzazione di una nuova centrale di avvistamento ma ad un nuovo sistema C4 (Comando, Controllo, Comunicazione, Computer), che riuscisse ad assolvere a diverse tipologie di missione, avente caratteristiche di ampia flessibilità operativa e di leggerezza logistica.
Nel luglio 2014 a Pratica di Mare una “System Demonstration” ha permesso di verificare con pieno successo alcune delle peculiari capacità BMC4I (Battle Management Command Control Communication Computer and Intelligence) del sistema MEADS sviluppate dalla collaborazione italo-tedesca del programma MEADS, continuata sia in ambito militare che civile, dopo il ritiro americano. La stessa si è svolta con l’integrazione di assetti reali e simulati interconnessi tramite Link-16, ricreando uno scenario complesso per il quale sono stati coinvolti diversi assetti delle Forze Armate, nazionali e tedesche, di MBDA Italia e Selex ES. Le prove hanno messo in luce alcune funzioni di eccellenza del MEADS, quali l’ingaggio di target mediante tracce acquisite da sensori remoti (Engagement on Remote), la flessibilità nell’utilizzo dei suoi componenti di sistema (Netted Distributed), l’integrazione di assetti esterni non-MEADS (Plug & Fight) e la capacità di interoperare con altri sistemi difensivi (Interoperability). Tali capacità, nel loro insieme, hanno enfatizzato le peculiarità dell’architettura aperta del MEADS, quale sistema idoneo per essere riconfigurato ed adattato dinamicamente alle mutevoli esigenze operative dei vari scenari d’impiego. Annullato il progetto di ammodernamento del sistema “Spada” in conseguenza anche, e forse soprattutto, per l’ impossibilità di uno sviluppo ulteriore della sua munizione, il missile “Aspide”, venne esaminata l’ipotesi di nuove capacità per la “Ground Based Air Defence” (GBAD) guardando alla disponibilità delle più moderne munizioni già presenti sul mercato. Lanciato come private-venture da MBDA Italia l’EMADS (Enhanced Modular Air Defence Solutions) è un sistema di difesa di area e di punto dispiegabile rapidamente per proteggere risorse mobili e statiche di alto valore che utilizza la munizione missilistica CAMM (Common Anti-air Modular Missile) progettata per ambienti terrestri e marittime con tecnologie avanzate per una protezione completa contro tutte le minacce aeree. Il sistema è stato progettato per l’interoperabilità con un’ampia gamma di sistemi di difesa aerea C2 esistenti e futuri e altre armi di difesa aerea per supportare una struttura di difesa aerea integrata e su più livelli.
Il MAADS
Le notevoli esperienze maturate, i risultati ottenuti e le capacità BMC4I sperimentate nel MEADS portarono alla definizione del sistema MAADS (Medium Advanced Air Defence System), in pratica l’adeguamento della struttura dell’EMADS alle esigenze operative dell’Aeronautica Militare, dove il “core” è rappresentato dal “Sirius”. Questo è il risultato dell’integrazione voluta dalla Forza Armata del nuovo radar KRONOS 3D LAND, con la componente C4, in un unico allestimento uno shelter da 20 piedi, questo al fine di garantire un elevato grado di mobilità e di semplicità logistica (che lo “Spada” certo non aveva) con gli evidenti vantaggi in termini di prestazioni delle nuove tecnologie già sperimentate nel programma MEADS.
Al “Sirius” è stata associata una munizione che ne valorizza al meglio le capacità, il missile MBDA CAMM-ER, (ER Extended Range).
Derivato dal missile CAMM da cui si differenzia principalmente per una maggiore lunghezza, 4,2 m contro 3,2 m e un peso di 160 kg contro 99 kg, conseguenti l’adozione di un nuovo e più potente sistema propulsivo, sviluppato e prodotto dalla Avio SpA, che ne incrementa la portata ad oltre 40 km, e da una nuova configurazione aerodinamica con quattro ali a basso allungamento che si estendono nella sezione centro-posteriore migliorandone notevolmente la manovrabilità. Con capacità ogni tempo, è in grado di ingaggiare simultaneamente bersagli multipli a 360° quali intercettatori, cacciabombardieri, elicotteri, UCAV e UAV, missili antiradiazione, missili subsonici e supersonici grazie a un data link a due vie fra il missile ed il sistema di lancio che permettono di operare senza la necessità di radar di controllo del tiro ed illuminatori, divenendo in pratica un munizionamento “fire and forget”.
Le unità a fuoco del MAADS sono costituite da lanciatori, montati sulla medesima piattaforma mobile del “Sirius”, abbinati a questo in un numero normalmente di tre, ma estensibile fino ad un massino di sei. Ciascuna unità dispone di otto celle missili, di un generatore elettrico e di un sistema di comunicazione con antenna su braccio telescopico e possono essere gestiti dal “Sirius” a distanze anche significative.
Il MAADS si dimostra un sistema estremamente flessibile, caratterizzato da una grande mobilità su strada, ferrovia, nave e imbarcabile su C-130J quindi facilmente proiettabile per intervenire in contesti particolari in ambito nazionale e internazionale, ovvero laddove vi sia l’interesse di mantenere il controllo e la difesa di uno spazio aereo. Può essere dispiegato come sistema d’arma completo per una efficace difesa aerea in superficie SBAD (Surface Based Air Defence) a corto e medio raggio oppure utilizzando solamente il “Sirius” come sistema di comunicazione, sistema di scambio dati, sistema di sorveglianza di precisone con elevate capacità di discernimento e definizione dello spazio aereo per un ruolo definito come RAP (Reconnaissance Air Picture) “Enhanced” o “Gap Filler” (riempitore di buchi).
SIRIUS
Realizzato nel 2017 da Leonardo è un vero sistema BMC4(I) (Battle Mangement Command, Control, Communication Computer – Intelligence) un posto Comando dotato di radar di scoperta multifunzionale Leonardo KRONOS 3D LAND, con antenna attiva a scansione elettronica, montata su un una struttura estensibibile idraulicamente fino a 12 metri di altezza, una consolle con tre postazioni, un generatore elettrico autonomo, il tutto allestito in uno shelter ISO20 e montato su una piattaforma trasportabile abbinata al nuovo autocarro 8×8 Tekne-Astra HD9, caratterizzato da una cabina disassata e ribassata che lo rende avioimbarcabile sul C-130J. Con lo stesso veicolo all-road della Tekne sono trasportabili le piattaforme delle unità di fuoco con otto celle per il missile CAMM ed ora adattate alle maggior lunghezza del munizionamento CAMM-ER. Pur avendo diverse caratteristiche fisiche la versione ER impiega lo stesso lanciatore sviluppato in Italia del CAMM con l’utilizzo di canister. Il lancio è di tipo “Soft Vertical Launch“, ovvero con l’espulsione del missile dal lanciatore programmata a 30 metri di altezza tramite un sistema ad aria compressa e con l’attivazione del motore quando il missile è distante e già in fase di “turn-over”. Questa espulsione a freddo consente di evitare che l’area di lancio venga investita dal getto del motore razzo preservando l’integrità del lanciatore e la sicurezza del personale. Grazie al sistema di comunicazione Link 16 le diverse unità di fuoco (massimo sei) possono essere dislocate a notevole distanza dal “Sirius” e tra loro, con un inserimento nel contesto geografico e morfologico di un’area molto ampia per migliorare la dispersione e la copertura difensiva.
Il “Sirius” risponde pienamente all’esigenza della Forza Armata di una sua rapida dislocazione, per la sua traccia logistica estremamente contenuta e per la capacità di interfacciarsi con gli altri sistemi C2/4, non escludendo eventuali altri munizionamenti missilistici, grazie agli standard NATO nei protocolli e nei vettori come il Link 16 e il MIDS (Multifunctional Information Distribution System).
La consegna del primo “Sirius” all’Aeronautica Militare è avvenuta il 23 novembre 2020 a Rivolto. Nei mesi precedenti tra varie componenti dell’AM, Reparto Sperimentale Volo e MBDA sono state eseguite molte serie di test, prove e verifiche, al fine di valutare la rispondenza delle caratteristiche e delle prestazioni del “Sirius” congiuntamente agli assetti caratteristici dell’Aeronautica, come gli F-35A e i G-550 CAEW, con i quali si troverà a inter operare nei diversi ruoli della difesa area.
Non appena consegnati (il secondo è stato preso in carico il 16 marzo 2021) i “Sirius” hanno partecipato a diverse attività esercitative, in ambito nazionale ed internazionale, nelle quali sono stati valutati diversi impieghi e scenari: la “Lightning 2020“, la “Dogged Focus 21“, la “Falcon Strike 21“, la “Personnel Recovery 21” la “Falcon Hunt 21“.
Dopo la conduzione delle prove di validazione al PISQ in programma nel prossimo mese di maggio (2022), il nuovo munizionamento CAMM-ER, verrà consegnato in due esemplari al Gruppo Missili del 2° Stormo a Rivolto dove verranno utilizzati per i test di interconnessione tra il “Sirius” ed il lanciatore e per l’addestramento del personale. Questo rappresenterà la fase finale dello sviluppo industriale, mentre la consegna dei primi esemplari operativi alla Forza Armata è prevista per la fine del 2022.
L’Aeronautica al momento ha ordinato di 3 sistemi MAADS, costituiti ciascuno da un “Sirius” e tre lanciatori e saranno tutti in carico al Gruppo Missili del 2° Stormo ma appare ipotizzabile che la necessità di garantire la difesa aerea di punto, almeno per delle maggiori basi aeree nazionali, possa portare ad una ulteriore acquisizione di sistemi.
Parallelamente all’Aeronautica Militare, per la protezione delle forze in teatro dalle minacce a bassa quota l’Esercito ha scelto una soluzione similare per la sostituzione dei suoi “Skyguardian Aspide”. Sviluppata nell’ambito del programma Forza NEC (Network Enabled Capabilities) per la digitalizzazione degli equipaggiamenti, è un PCMI, Posto Comando Modulo di Ingaggio, denominato “Grifo”, dotato di un radar di scoperta Rheinmetall Italia X-TAR 3D e munizionamento missilistico CAMM-ER.
Anche la Marina Militare ha in valutazione l’integrazione dei sistemi a bordo delle nuove unità della Marina Militare ed in particolare dei Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) della classe “Thaon di Revele” dei futuri pattugliatori di squadra/fregate leggere (PPX) mantenendo in comune con le altre FA la munizione CAMM-ER in una versione navalizzata che MBDA ha chiamato “Albatros NG” (New Generation).
SAMP/T NG
Per completezza informativa sugli sviluppi ed i programmi di ammodernamento del sistema di difesa aerea nazionale, in particolare quella della difesa antimissile con capacità ABM (Anti-Ballistic Missile) è doveroso soffermarsi sull’evoluzione del SAMP/T (Surface-to-Air Missile Platform/Terrain) che ha capacità di contrasto alle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio. Sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese FSAF (Famiglia di Sistemi Superficie Aria) l’attuale versione è in dotazione all’Esercito in 5 batterie presso il 4° Reggimento artiglieria contraerei di Mantova oltre ad una batteria per finalità addestrative.
La batteria è costituita da un Modulo di Ingaggio (MI), un Modulo di Comando (MC), un Modulo Radar (MR) con il radar multifunzione “Arabel” 90, un Modulo Gruppo Elettrogeno (MGE), un Modulo Lanciatore Terrestre (MLT) equipaggiato con 8 missili “Aster 30T Blok 1” e un Modulo Ricarica Terrestre (MRT), tutti montati su autocarri tattici 8×8 a pianale scarellabile SMR Astra 88.45 BAD.Per completezza informativa sugli sviluppi ed i programmi di ammodernamento del sistema di difesa aerea nazionale, in particolare quella della difesa antimissile con capacità ABM (Anti-Ballistic Missile) è doveroso soffermarsi sull’evoluzione del SAMP/T (Surface-to-Air Missile Platform/Terrain) che ha capacità di contrasto alle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio. Sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese FSAF (Famiglia di Sistemi Superficie Aria) l’attuale versione è in dotazione all’Esercito in 5 batterie presso il 4° Reggimento artiglieria contraerei di Mantova oltre ad una batteria per finalità addestrative. La batteria è costituita da un Modulo di Ingaggio (MI), un Modulo di Comando (MC), un Modulo Radar (MR) con il radar multifunzione “Arabel” 90, un Modulo Gruppo Elettrogeno (MGE), un Modulo Lanciatore Terrestre (MLT) equipaggiato con 8 missili “Aster 30T Blok 1” e un Modulo Ricarica Terrestre (MRT), tutti montati su autocarri tattici 8×8 a pianale scarellabile SMR Astra 88.45 BAD.
Nel marzo 2021 è stato avviato l’accordo per aggiornamento del sistema allo stato dell’arte, il SAMP/T NG (New Generation) che introdurrà nuove tecnologie, funzionalità e prestazioni, insieme all’integrazione del nuovo radar KRONOS GMHP (Grand Mobile High Power) e all’impiego dei nuovi missili “Aster 30 Block 1 NT” (New Technology). Questa nuova munizione sarà in grado di gestire missili con testate multiple e potrà intercettare i missili balistici a più corta gittata tra quelli appartenenti al settore a medio raggio MRBM (Medium Range Ballistic Missiles).
Anche l’Aeronautica Militare sta guardando con interesse al SAMP/T NG per coprire l’esigenza di acquisizione di un sistema con capacità ABM. Come illustrato nel Documento Programmatico Pluriennale 2021/2023 per le spese della Difesa, nei sette programmi denominati “Flagship”, viene finanziato l’ammodernamento, il rinnovamento e il potenziamento delle capacitò della difesa aerea e missilistica nazionale con l’aggiornamento allo standard SAMP/T NG delle complessive sei batterie dell’Esercito e con l’acquisizione di cinque nuove batterie SAMP/T NG per l’Aeronautica Militare.
Anche a Marina Militare vede finanziato l’ammodernamento, l’adeguamento tecnologico ed il potenziamento dei sensori radar, nonché del munizionamento missilistico (Aster 15 e Aster 30) dei sistemi PAAMS della Caio Duilio e dell’Andrea Doria il cui compito principale è la difesa antiaerea e antimissile della flotta.
Il 2° Stormo, domani
In attesa di informazioni precise in merito all’acquisizione da parte dell’Aeronautica Militare del sistema di difesa antimissile con capacità ABM e del completamento della prima serie di tre sistemi MAADS, la visione del prossimo futuro del 2° Stormo, quale Polo missilistico, è tutta nelle parole del suo comandante, il colonnello Marco Bertoli :
“Ho assunto il comando dello Stormo lo stesso giorno (23 settembre 2020) in cui è arrivato il primo “Sirius”, e questo mi rinnova la stessa situazione emotiva di quando nel 2004 arrivò l’Eurofighter a Grosseto. Allora ho avuto la fortuna di essere uno dei primi piloti a volare con questo nuovo sistema d’arma sviluppando nuove tattiche d’impiego, ora si rinnova la stessa entusiasmante situazione di gestire un sistema appena entrato in servizio, che rispetto a quello vecchio rappresenta un grosso salto generazionale, che potremmo spiegare con il parallelismo Eurofighter/F-104 e Sirius/Spada. Vivo l’emozione di quest’opportunità, la vivo nel vedere il personale del Gruppo Missili che ha ritrovato entusiasmo nel gestire un nuovo sistema d’arma. Chiaramente vivo anche la responsabilità di dover gestire un programma di questa importanza, un programma nuovo, che rilancia la componente missilistica nell’Aeronautica Militare“.
Questo report è stato realizzato in collaborazione con AVIOHUB
Si desidera ringraziare il Col. Marco Bertoli, il Ten. Col. Iuliano e il Magg. Mariella per la professionalità, la disponibiltà e la collaborazione per la redazione di questo report, nonché l’Ufficio Stampa dello Stato Maggiore dell’Aeronautica per aver concesso l’autorizzazione.
Federico Grattoni
FONTI
Laran, CAMM-ER Prospettive e considerazioni
IAI, La difesa missilistica e l’Italia: vecchie minacce e nuove sfide per la sicurezza nazionale
MBDA, MBDA Systems
MAADS, Atti del Governo n.122/2019
Aeronautica&Difesa n. 411
RID, Rivista Italiana Difesa, 5/21
SMA, comunicati
SME, comunicati
svppbellum.blogspot.com