Oggi, 8 giugno, alla base di Herat si è svolta la cerimonia dell’ammaina bandiera che ha sancito, anche formalmente, il termine dell’Operazione Resolute Support e con essa 20 anni di presenza militare italiana in Afghanistan.
Alla cerimonia erano presenti il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, il Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano e la Medaglio d’Oro al Valor Militare, Tenente Colonnello Gianfranco Paglia.
Il Ministro della Difesa rivolgendosi al contingente, attualmente su base brigata Folgore dell’Esercito, ha evidenziato che “qui in Afghanistan il nostro Paese ha fatto la propria parte fin dall’inizio partecipando all’Operazione Enduring Freedom, dal novembre 2001 al settembre 2003, prima operando dall’Oceano Indiano poi direttamente in territorio afgano, al fianco dei nostri alleati, per contribuire al ripristino della democrazia e delle libertà civili e alla protezione della popolazione afgana”.
Il Ministro ha poi ricordato i risultati conseguiti con Resolute Support, missione che ha sostituito ISAF nel gennaio 2015, nell’addestramento, consulenza e accompagnamento delle forze di sicurezza afgane, più di 20.000 militari del 207° corpo d’armata dell’Esercito nazionale afgano ma anche la realizzazione di circa 2200 progetti di cooperazione civile-militare.
Il Generale Vecciarelli, a sua volta, ha voluto “rendere omaggio a tutti coloro che hanno sacrificato la vita nel compimento del dovere. Sono ben 53 le lacrime che non verranno mai dimenticate da tutti noi e dall’Italia intera”.
Nell’evidenziare i risultati conseguiti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha ricordato gli interventi dei militari italiani a favore della popolazione femminile afgana con progetti realizzati con l’obiettivo di costruire percorsi di miglioramento della loro condizione.
Il Generale Vecciarelli ha poi concluso esprimendo il proprio ringraziamento “a tutti gli oltre 50.000 soldati, marinai, avieri e carabinieri che si sono succeduti su questa terra per portare alto l’impegno, la responsabilità internazionale e l’onore dell’Italia congiuntamente al desiderio di vivere in pacifica e civile convivenza, valori propri di tutto il popolo italiano.
(Fonte SMD, Foto SMD e Vista ) – 8 giugno