Alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, per la prima volta tre Nazioni europee: Germania, Italia e Regno Unito dettero vita ad un consorzio europeo per la realizzazione di un velivolo caccia di nuova generazione. Le società Aeritalia, BAC, Fokker e Messerschmitt-Bölkow il 26 marzo 1969 fondarono la Panavia Aircraft GmbH, registrata in Germania con sede a Monaco di Baviera, per progettare e costruire il PA-200 ovvero l’MRCA (Multi-Role Combat Aircraft) Tornado.
Una collaborazione che pose le basi per lo sviluppo dell’industria aeronautica europea. Competenze, professionalità, esperienze a confronto per lo sviluppo di sofisticate capacità che diedero una spinta per compiere un salto tecnologico in avanti.
Il 14 agosto 1974 presso l’aeroporto di Manching in Germania ebbe luogo il primo decollo del Tornado P-01, il primo di 10 prototipi e di una produzione complessiva che, nella varie versioni IDS, ECR e ADV arrivò al migliaio di esemplari.
Per l’Italia, il primo esemplare assegnato a un reparto operativo dell’Aeronautica Militare fu il 6-01 (M.M.7006), consegnato al 154° Gruppo del 6° Stormo il 27 agosto 1982. Negli anni successivi il Tornado equipaggiò il 155°, il 156°, il 102°, il 12°, 21°Gruppo e il RSV,conseguendo piena operatività e garantendo all’Aeronautica Militare il massimo livello di prontezza per poter affrontare i possibili scenari operativi emergenti. Il battesimo del fuoco per i Tornado italiani avvenne a partire dal 14 settembre del 1990, quando 8 velivoli partirono alla volta degli Emirati Arabi Uniti per l’operazione “Locusta”, prima operazione in contesti di guerra per l’Italia e per l’Aeronautica Militare dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il velivolo Tornado, dunque per Italia è stato il primo assetto dal dopoguerra ad essere impiegato in scenari bellici. L’unicità del Tornado è la connotazione prettamente operativa che ha caratterizzato da sempre la sua esistenza. Connotazione operativa che continua ad essere espressa ai massimi livelli anche dopo 50 anni dal primo volo e dopo ben oltre i 40 anni di operazioni reali. Infatti, tenuto costantemente aggiornato negli anni nella sua avionica e per quanto concerne il payload, costituito da apparati, piattaforme, sensori, designatori ed armamento impiegabile dal velivolo. E’ tuttora un velivolo della Forza Armata in grado di esprimere peculiari capacità, alcune delle quali ancora rare ed invidiate.