Il Task Group Saluzzo è composto da due plotoni fucilieri, un plotone da ricognizione, un plotone supporto alla manovra al cui interno operano due squadre controcarri equipaggiate con sistema d’arma missilistico Spike LR1 e LR2, una squadra mortai medi da 81mm, un team di tiratori scelti, una squadra di Soccorso Alpino Militare, un Tactical Air Control Party TACP.
Il reparto è rinforzato da alcune altre componenti che andiamo a scoprire nel corso dell’esercitazione.
Con il Task Group pronto a muoversi dalle rispettive posizioni – Assembly Area – le squadre Electronic Support Measures del 33° Reggimento intercettano le trasmissioni avversarie individuando così la loro posizione. Il Comandante del Gruppo Tattico si avvale di un UAV Raven, del 41° Reggimento Sorveglianza ed acquisizione obiettivi IMINT Cordenons, per effettuare una ricognizione aerea delle posizioni nemiche, ricevendo in tempo reale immagini e filmati delle stesse.
Il Raven è un velivolo senza pilota equipaggiato con una telecamera elettro ottica all’infrarosso, può coprire una distanza di 10 chilometri e rimanere in volo fino a 90 minuti.
Si ritiene quindi necessario richiedere in supporto diretto alle truppe a contatto l’intervento di un velivolo Tornado dell’Aeronautica Militare, in forza la 6° Storno di Ghedi, in azione di Close Air Support.
La difesa anti-aerea è assicurata da una sezione V/SHORAD Very Short Range Air Defence costituita da due postazioni tiro equipaggiate con sistema d’arma missilistici terra-aria Stinger.
A terra un veicolo all-terrain BV206.S7 ha posizionato un obice da 105/14 ora pronto a fare fuoco, mentre contestualmente il team di tiratori scelti attacca alcuni obiettivi remunerativi. Il team è equipaggiato con il fucile di precisione Sako TRG42 ed il fucile da assalto ARX 200.
Grazie alle informazioni acquisite da una squadra esplorante del Reggimento Nizza Cavalleria il 1° Plotone fucilieri inizia l’assalto, supportato dal fuoco di una squadra mortai medi da 81mm, equipaggiata con slitta Pulka, e con la copertura contro-carro fornita da una squadra del plotone supporto alla manovra ed equipaggiata con sistema missilistico Spike, sistema di 5° generazione con gittata che varia dai 200 ai 5500 metri.
Con modalità simili muove anche il 2° Plotone fucilieri all’attacco del rispettivo obiettivo. I fucilieri possono muoversi anche avvalendosi degli sci e sono dotati di fucile d’assalto Beretta ARX 160, il quale può essere utilizzato anche come lanciagranate ed equipaggiato con puntatore laser. Altre armi in dotazione sono la mitragliatrice leggera FN Minimi, dal sistema lanciarazzi a corta gittata Panzerfaust 3, dal mortaio Commando da 60mm, dal fucile a canna liscia Franchi Spas15; ogni singolo alpino ha in dotazione una radio PRR. Un apposito apparato radio gestisce le comunicazioni a livello plotone-compagnia.
Il 2° Plotone offre anche copertura ad una squadra di guastatori alpini, del 32° Reggimento Genio, che provvedono al forzamento di un ostacolo. Altre due squadre di alpieri sopraggiungono trainate da mezzi BV206.D6 adottando la tecnica skijoring, vale a dire più alpini sciatori trainati dal mezzo cingolato tramite una singola corda; una volta sganciati dal traino gli alpieri approcciano l’obiettivo, il deposito armi e munizioni, utilizzando una formazione detta a ‘brick’, utile per l’irruzione i un edificio.
Un Soccorritore militare, integrato nell’unità e con capacità di primo soccorso avanzato, presta soccorso ad un militare rimasto ferito nell’azione preparandolo per l’esfiltrazione, per la cui evacuazione viene richiesto l’intervento di un elicottero UH-205A appartenente al 34° Distaccamento permanente AVES Toro.
Dall’elicottero, che si mantiene in hovering nei pressi della persona da evacuare, due operatori del soccorso si calano a terra utilizzando la tecnica rappelling, discesa rapida su fune; raggiunto il ferito lo dispongono per il suo recupero che avverrà a cura di un elicottero UH-90A del 5° Reggimento AVES Rigel, tramite l’utilizzo del verricello.
In conclusione dell’esercitazione i guastatori provvedono alla distruzione dei pezzi di artiglieria nemici.