La Brigata Aeromobile “Friuli” collauda l’approntamento delle unità per l’impiego all’estero.
Allo scopo di consolidare le capacità di interoperabilità tra unità della Forza Armata, anche in chiave multinazionale, di approntare e validare le unità per l’impiego nelle operazioni all’estero nonché di completare gli obiettivi addestrativi, la Brigata Aeromobile “Friuli” ha condotto e concluso nei giorni scorsi l’esercitazione CADAR 21, acronimo che riprende la tradizionale ed ormai desueta denominazione di Campo d’Arme, o delle Armi, ovvero il luogo dove “le milizie in buon numero armeggiano”.
L’attività, sviluppata in più comprensori nazionali, ha visto l’impiego del Posto Comando della Brigata, schierato all’interno della caserma “Mameli” di Bologna e un nucleo avanzato dislocato presso una struttura campale allestita all’interno dell’aeroporto “Francesco Baracca”, sede del 5° Reggimento AVES “Rigel” di Casarsa della Delizia (PN). Contestualmente, nel poligono di Monte Romano si è svolta un’esercitazione di tiro con mortai che ha interessato una compagnia del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile, la quale ha fornito fuoco di supporto alle operazioni.
L’evento conclusivo si è svolto all’interno del poligono del Cellina Meduna (PN) alla presenza del Comandante della Divisione “Vittorio Veneto”, Generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia. Qui a integrare le unità della “Friuli”, agli ordini del Generale di Brigata Stefano Lagorio, sono intervenuti assetti del Reggimento Lancieri di Novara (5°), dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” e del 132° Reggimento Artiglieria corazzata “Ariete” (con gli obici PzH 2000)che, si sono addestrati in azioni difensive in scenario da guerra.
Lo scenario d’intervento ipotizzava la tutela e l’inviolabilità di un linea di confine. La presenza di elementi ostili ha ingaggiato l’accesso di una pattuglia esplorante a bordo di VTLM “Lince” che vedeva la presenza di un “Advanced combat reconnaissance team” (ACRT) del genio. Questo ha generato la presenza di feriti e la neccessità di un supporto con personale, VTLM e blindo B1 “Centauro” del Reggimento Lancieri di Novara ed il successivo intervento della fanteria aeromobile portata in loco da due UH-90 con attività di fuoco reale e lancio di bombe a mano verso sagome predisposte, mentre dalla terza dimensione una coppia di AH-129 era impegnato nella scorta agli elicotteri, nel controllo e intervento armato sull’area.
In funzione di evacuazione medica d’emergenza (CASEVAC-casualty evacuation) è intervenuto un elicottero HH60G “Pave Hawk” del 56° Rescue Squadron dell’USAF di stanza nella base di Aviano, inserito nel dispositivo, che per l’estrazione del ferito aveva imbarcato un’unità della fanteria aeromobile.
Nell’ambito dell’esercitazione è stato inoltre impiegato il sistema di simulazione Virtual Battle Space VBS per lo studio e la pianificazione delle operazioni. L’organizzazione delle trasmissioni e del supporto info-comunicativo sono stati garantiti dal 2° Reggimento Trasmissioni Alpino di Bolzano, mentre il supporto logistico è stato fornito dal Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata “Friuli”.
L’atto tattico, ha visto la “Friuli” approntarsi con una struttura pluriarma, modulare, integrata, integrabile e multinazionale. Il Generale Ristuccia ha espresso tutto il suo apprezzamento per la piena integrazione dimostrata dalle unità partecipanti all’esercitazione conclusasi con il pieno raggiungimento degli obiettivi addestrativi prefissati, pur nelle limitazioni derivanti dalla pandemia ancora in atto.
(Fonte Comunicato Brigata Aerom. Friuli, Foto Brigata Aerom. Friuli e Federico Grattoni) – 13 maggio