Forze Speciali del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” in addestramento tra l’altopiano di Asiago e il Friuli
Conclusa a Verona l’esercitazione “SABRE 21” che ha visto impegnato, per più di due settimane, il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” in ambiente montano invernale.
L’esercitazione ha avuto lo scopo di testare e consolidare le capacità di Comando, Controllo, Comunicazione e Computer (C4), oltre alla condotta di attività “Full Spectrum” delle Forze Speciali del 4° Ranger, che hanno operato insieme ad assetti specialistici nazionali e statunitensi, in un ambiente ibrido e con una spiccata propensione multi-dominio.
L’attività si è svolta nel rispetto delle normative tese a limitare la diffusione del contagio da COVID-19 e ha visto lo schieramento di uno Special Operations Task Group (SOTG) che ha pianificato le operazioni delle proprie pedine operative, le Special Operation Task Units (SOTUs). Queste hanno condotto le attività esercitative fra l’altopiano di Asiago e il Friuli.
Durante la “SABRE 21”, oltre alle capacità di pianificazione dello staff, inclusivo di elementi del 28° Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia” (PSYOPS) e del 33° Reggimento di Guerra Elettronica, è stata addestrata l’indispensabile interazione con gli assetti ad ala rotante del 3° Reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali “Aldebaran” (REOS), del 4° e del 5° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito, rispettivamente l’“Altair” e il “Rigel”.
Sono state altresì testate le capacità dei sistemi informatici e di comunicazione radio e satellitare a lunga distanza, le procedure di movimento con motoslitta e su sci in ambiente innevato non permissivo, la cooperazione con velivoli dell’Aeronautica Militare italiana e USA, nonché con personale del 57° Rescue Squadron CSAR (Combat Search and Rescue) della US Air Force, unità statunitense di stanza ad Aviano.
(Testo e Foto Comando Forze Speciali Esercito) – 08 marzo