Il 22 agosto è arrivata nel porto di Beirut nave San Giusto, partita da Brindisi, con a bordo assetti della Marina Militare e dell’Esercito.
“L’arrivo di nave San Giusto a Beirut dà il via all’operazione interforze “Emergenza Cedri” nell’ambito dell’impegno umanitario nazionale, ulteriore segno della forte e fraterna vicinanza dell’Italia e della Difesa alla popolazione libanese in un momento così difficile per il Paese” ha affermato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, annunciando che nella giornata di domani, lunedì 24 agosto, sarà in visita in Libano.
Oltre 500 militari, 2 navi con elicotteri imbarcati, un ospedale da campo con personale specializzato dell’Esercito, della stessa tipologia di quello impiegato in Italia durante l’emergenza Covid, assetti per la rimozione delle macerie, nuclei CBRN, un assetto per trasporto in biocontenimento anche in elicottero, un team del Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin con capacità EOD (Explosive Ordnance Disposal – bonifica di ordigni esplosivi) e CIED (Counter-Improvised Explosive Device – contrasto ordigni esplosivi improvvisati), supporto idrografico per i rilievi nel porto a seguito dell’esplosione, un velivolo C-130 dell’Aeronautica Militare, sono gli assetti che complessivamente sono stati messi a disposizione dalla Difesa in Libano a seguito dell’esplosione del 4 agosto e della grave emergenza Covid che sta colpendo la popolazione libanese.
Il Ministro della Difesa, a seguito del recente evento che ha devastato la città di Beirut e della mobilitazione della comunità internazionale, aveva infatti immediatamente messo a disposizione della Protezione Civile, con il coordinamento del Comando Operativo di Vertice Interforze dello Stato Maggiore Difesa, Nave San Giusto e assetti specializzati della Difesa per la missione di supporto umanitario e medico.
“I militari italiani, da 38 anni, non hanno mai cessato di essere presenti in Libano, mettendo la propria professionalità al servizio della stabilità e del rafforzamento della sicurezza, garantendo costantemente la necessaria assistenza e, oggi, con questa nuova missione umanitaria, si rafforza lo storico legame tra i due paesi” ha continuato il Ministro sottolineando il delicato lavoro che i circa 1200 soldati italiani, impegnati nella “Missione Unifil”, svolgono quotidianamente in un contesto così delicato.
Nave San Giusto assicurerà il sostegno logistico a tutto il Contingente operante a terra fino quando questo non avrà acquisito la piena autonomia.
Previsto anche l’arrivo di nave Etna con altri aiuti umanitari grazie alla collaborazione tra la Marina Militare e la Fondazione Francesca Rava Nph Italia Onlus.
Nave Etna è salpata il giorno 19 da Brindisi a seguito di una richiesta di aiuto del Saint George, uno dei 3 principali ospedali della città gravemente danneggiato. Saranno donate apparecchiature elettromedicali, tra cui due ecografi forniti da General Electric Healthcare, materiale sanitario come mascherine e camici per il personale e altro materiale utile per la popolazione colpita.
L’impiego degli assetti della Difesa rappresenta l’ennesimo esempio della capacità di proiezione delle nostre Forze Armate, in grado di intervenire in chiave interforze, con il minimo preavviso laddove necessario, lontano dalle coste nazionali, anche in supporto alle popolazioni colpite da calamità naturali o altri disastri come quello avvenuto a Beirut.
(Fonte e Foto MM) – 24 agosto