Concluso l’intenso iter addestrativo svolto con il rigido rispetto delle disposizioni previste per la limitazione dei possibili contagi da Covid-19, la Brigata alpina si appresta tra breve a partire per l’Afghanistan, dopo che tutto il personale avrà trascorso un periodo di due settimane di isolamento a Verona. A Herat darà il cambio alla brigata “Ariete” che proprio a causa della pandemia ha dovuto prolungare di un paio di mesi la propria permanza in teatro.
Questa è la quinta volta che la Julia nella sua configurazione Multinational Land Force (MLF) è chiamata a operare in territorio afghano. Ha iniziato con un primo mandato nel 2008, un secondo a cavallo del 2010 e 2011, un terzo nel 2013 e l’utimo due anni dopo nel 2015. Dopo una “pausa” nella quale ha operato per UNIFIL in libano nel 2018, è stata richiamata ad assumere il comando del TAAC West da agosto di quest’anno agli inizi del 2021.
Infatti, al comando del Generale di brigata Alberto Vezzoli e insieme ai colleghi ungheresi e sloveni, andrà a costituire il Comando del TAAC West (Train Advise and Assist Command West) a Herat, con il compito di addestrare, consigliare ed assistere l’Esercito Nazionale Afghano nella conduzione delle Operazioni atte a mantenere la sicurezza in quella martoriata nazione, nell’ambito dell’Operazione Resolute Support. La MLF ha già operato in questo difficile contesto dove il compito principale degli uomini e donne della brigata non è più tattico con dispiegamenti sul terreno ma bensì di fornire consulenza, assistenza, addestramento e consiglio alle forze di sicurezza Afghane nella pianificazione e condotta delle operazioni, nella gestione logistica dei materiali e nella circolazione ed elaborazione delle informazioni, infatti è già stata impiegata nel 2015 agli inizi dell’applicazione di questa nuova fase della missione della Nato in Afghanistan.
Come tradizione, la brigata ha voluto salutare la città di Udine con una breve ma significativa cerimonia tenutasi all’interno della caserma “Di Prampero” sede del Comando Brigata, alla presenza del Labaro Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini e delle principali autorità civili, militari ed ecclesiastiche,
Generale, lei ha assunto il comando della Brigata alpina Julia nel dicembre del 2018, oggi la brigata Julia/MLF si appresta a partire per la quinta volta per l’Afghanistan. Per lei questa sarà la terza missione, ora come Comandante del Contingente multinazionale del TAAC-W a Herat.
E’ un ritorno in Afghanistan dopo dieci anni. Dopo aver partecipato come istruttore nel 2008/2009 e poi nel 2010, ora mi troverò ad affrontare fondamentalmente due “difficoltà”: durante i sei mesi del mio ultimo mandato purtroppo sono stati una decina i soldati caduti, oggi la situazione, pur essendo immutata o immutabile nella sua generalità, appare radicalmente diversa rispetto a quella vissuta nelle esperienze passate, ma ugualmente impegnativa sotto l’aspetto professionale, e a questa, oggi, viene ad aggiungersi l’emergenza sanitaria della pandemia da Covid-19 che richiama una doverosa vigilanza; ritengo quindi che il mio impegno sarà quello di avere un’alta attenzione e la necessaria flessibilità.
L’intervento del generale Vecciarelli alle commissioni Difesa di Camera e Senato ha ipotizzato un disimpegno dall’Afghanistan entro la metà del 2021. Lei si ritroverà quindi anche a gestire una situazione delicata quale quella del ripiegamento e del rientro da quel teatro.
Le dichiarazioni del nostro Capo di Stato Maggiore della Difesa fanno riferimento all’accordo di pace raggiunto tra Stati Uniti e i Talebani del 29 febbraio a Doha, accordo che prevede il ritiro dal Paese entro quattordici mesi da quella data, ovvero maggio 2021. Questo accordo però non definisce la nostra presenza in quel teatro quindi ci dovranno essere precise determinazioni da parte dalla NATO e del legittimo Governo afghano nonché da quello italiano, quindi la politica andrà a definire ciò che poi noi andremo ad eseguire. C’è questa possibilità, in autunno verranno prese le decisioni in merito e definiti i tempi di attuazione, noi saremo pronti.
Terminato il periodo di quarantena la Brigata partirà per dare il cambio all’Ariete, un’altra brigata che ha sede nel Friuli Venezia Giulia, quindi questo passaggio di consegne si gioca quindi “in casa”, cosa rappresenta per la Julia?
Le dirò di più, non solo andiamo a dare il cambio all’Ariete, ma questo è il secondo cambio tra brigate che insistono sul territorio della regione, perché a sua volta l’Ariete aveva dato il cambio alla Brigata Pozzuolo del Friuli il cui comando è a Gorizia. E’ una cosa importante, un segnale positivo per tutto il territorio non solo regionale ma del triveneto, la Julia ha infatti unità nel Trentino-Alto Adige e nel Veneto, quindi un riconoscimento per il lavoro svolto dalle brigate che qui risiedono, del loro livello di addestramento e di operatività.
Il video dell’intervista completa al Gen. Vezzoli
La MLF è una formazione multinazionale costituita sull’intelaiatura della Brigata Alpina “Julia”, integrata da un battaglione dell’Esercito sloveno ed uno dell’Esercito ungherese, predisposta per condurre operazioni di sostegno alla Pace nel quadro della “dichiarazione di Petersberg”, ivi compresi i compiti convenzionali.
Costituita a Udine nell’aprile 1998 riceve il primo afflusso di personale sloveno e ungherese nel settembre del 2001 mentre in novembre, sempre a Udine, si svolge la cerimonia formale della costituzione del Comando della MLF.
Attualmente è costituita dal 8° Reggimento Alpini, il 3° Reggimento Artiglieria Terrestre da montagna, il 2° Reggimento Genio Guastatori e dal Reparto Comando e Supporto Tattici della Brigata Julia, dal 132° Battaglione Fanteria dell’Esercito sloveno e dal 1° Battaglione Meccanizzato dell’Esercito ungherese. Queste unità non sono assegnate permanentemente ma pronte su chiamata.
Partecipano inoltre come osservatori anche rappresentanze di Austria e Croazia.
L’Italia, in qualità di “Nazione guida” ha il compito di fornire il Comandante dell’MLF e la maggior parte della struttura del Quartier Generale della Brigata, rinforzata su base permanente da personale sloveno ed ungherese.
La MLF può essere impiegata di norma sotto mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in operazioni ONU, NATO, UE e OSCE, soprattutto come forza umanitaria e di mantenimento della Pace.
L’area geografica d’impiego include l’Europa Centro-Orientale e Sud-Orientale, in teatri operativi caratterizzati da terreno accidentato, disagevole o con scarsa mobilità terrestre e soggetti a difficili condizioni climatiche. Negli ultimi anni ha partecipato alle operazioni Joint Guardian e Joint Enterprise nell’ambito della missione NATO KFOR (Kosovo FORce) in Kosovo, alla missione NATO ISAF e Resolute Support in Afghanistan e nel 2018, per la prima volta, ad una missione delle Nazioni Unite in Libano quale parte di UNIFIL.
(Fonte e foto Autore e Comando Brigata Julia) – 16 luglio