“Elephant Walk”
Esiste una particolare denominazione in uso nella Air Force americana, che trova la sua origine durante la seconda guerra mondiale dall’impiego contemporaneo nelle missioni di bombardamento di decine ed anche centinaia di velivoli che dovevano decollare contemporaneamente, anche da più basi, per formare le imponenti formazioni per le missioni di bombardamento strategico sulla Germania o sul Giappone: “Elephant Walk” ovvero “passeggiata degli elefanti”.
Dalle basi di Gran Bretagna, Italia e dal Pacifico interi stormi di bombardieri pesanti B-17, B-24 e B-29 dovevano decollare su allarme o in missioni pianificate, quindi con complesse operazioni di rullaggio e di decollo a pieno carico, regolate con assoluta sincronia, in tempi ben precisi per ridurre al massimo esecuzione secondo le procedure del cosiddetto Minimum interval takeoff.
Il lungo e lento rullaggio collettivo di file interminabili di grandi bombardieri, distanziati tra loro solo da poche decine di metri e che poi a intervalli cadenziati impegnavano la pista di decollo, tra il frastuono e nuvole di polvere, assomigliava proprio ad un enorme branco di grossi pachidermi che si spostano in lunghe file tumultuose, così per queste operazioni fu coniato il termine “Elephant Walk”.
Anche nel dopoguerra e in particolare durante la Guerra fredda specie in Europa ci furono grandi operazioni aeree con lo spostamento in massa ed in meno di un’ora di interi reparti dell’USAF. L’Elephant Walk nella tattica aerea rappresenta così una dimostrazione della capacità di un intero reparto aereo di entrare in azione rapidamente e con efficienza, dove la cooperazione tra le varie componenti del reparto stesso e di tutte le professionalità umane diventa fondamentale per permettere ai piloti il decollo in formazione su allarme con aerei riforniti completamente di carburante ed armamenti.