La “Eskadrila Helikoptera” della 93a Base Aerea di Zemunik
L’Aeronautica Militare Croata, nata dal nulla
Per comprendere cos’è l’Aeronautica Militare Croata moderna bisogna guardare alle sue origini e alla sua storia. La denominazione completa è Hrvatsko Ratno Zrakoplovstvo i Protuzračna Obrana (HRZ i PZO) ovvero Aeronautica militare e Difesa antiaerea Croata si rifà al modello organizzativo tipico dell’area – (J)RV i PVO era infatti l’Aeronautica Militare della Federazione Jugoslava – dove la componente di volo e quella radar-missilistica della difesa antiarea dipendono da due Comandi separati, quindi parlando di Aeronautica militare ci riferiamo alla Hrvatsko Ratno Zrakoplovstvo, HRZ.
Le grandi trasformazioni che avevano coinvolto i Paesi dell’Est Europa dalla fine degli anni ottanta non poterono non contagiare la Federazione Jugoslava, già in fermento dopo la morte di Tito, suo fondatore. Slovenia prima e Croazia poi proclamarono la propria indipendenza nel 1991 facendo scattare immediatamente l’attacco dell’Esercito Jugoslavo (Jugoslavenska Narodnia Armija – JNA) finalizzato a mantenere il controllo della Slovenia. Dopo solo dieci giorni l’JNA abbandonò il territorio sloveno per consolidare la propria presenza in Croazia, con la quale esistevano antiche rivalità etniche e le dispute territoriali delle Krajne, regioni abitate in maggioranza da serbi. Con l’inizio delle ostilità l’unica unità di volo croata era rappresentata da alcuni elicotteri della Polizia mentre presto diverso personale si rese disponibile in quanto molti piloti e specialisti di nazionalità croata disertarono a andarono a costituire la Samostalni Zrakoplovni Vod – SZV, Unità aerea indipendente.
L’Aeronautica jugoslava Ratno Vazduhoplovstvo – RV aveva prontamente evacuato dalla Croazia tutti i velivoli da combattimento e quindi l’Esercito croato non poteva che disporre di una piccola quantità eterogenea di piccoli aerei da turismo e da scuola raccolti presso vari AeroClub, o velivoli per uso agricolo ma anche ultraleggeri e persino qualche cimelio proveniente da musei che si intendeva rimettere in efficienza. Le missioni erano sostanzialmente quelle del trasporto leggero, della ricognizione e, successivamente, del bombardamento notturno, per il quale venivano utilizzati boiler e bombole per gas tecnici modificati e trasportati da An.2. Il primo velivolo da combattimento ad essere preso in carico fu un anziano Mi.8 jugoslavo, costretto ad atterrare per i danni del fuoco antiaereo, ma presto riparato e denominato “Stara Frajla”, Vecchia fanciulla.
Con la conquista delle basi aeree di Zagabria (Lučko e Pleso) di Pola e di Spalato a sud si venne a formare la spina dorsale dell’Aeronautica Militare Croata (Hrvatsko Ratno Zrakoplovstvo – HRZ) il cui Comando venne istituito il 12 dicembre 1991, data che rappresenta la fondazione ufficiale della HRZ.
“Ja sam Hrvat, ne mogu i neću pucati na Hrvate”
“Sono un croato, non posso e non sparerò ai croati”, con queste parole il Cap. Rudolf Perešin, dopo esser atterrato con il suo MiG-21R sull’aeroporto di Klagenfurt il 25 ottobre 1991, motivò la sua defezione dalla JRV. L’aereo però rimase sotto sequestro in Austria. Nel febbraio successivo, il Cap. Danjel Borović ne seguì l’esempio e consegnò il primo MiG-21bis all’HRZ atterrando sulla base di Pola dopo un fortunoso volo iniziato dalla base di Bihać, in Bosnia. Era iniziato il nuovo, impegnativo percorso per diventare una vera Forza Aerea.
La necessità di contribuire alle operazioni militari per la liberazione dei territori in ambienti e territori difficili e frazionati, richiedevano un grosso potenziamento delle capacità di intervento e di sostegno alle truppe a terra. Nonostante fu imposto l’embargo sull’acquisto delle armi, ben presto da alcuni paesi dell’ex Unione Sovietica, in particolare dall’Ucraina, vennero trasferiti una quarantina di MiG-21bis/UM (una ventina da mettere subito in linea volo e gli altri da utilizzarsi come parti di ricambio). Circa venti furono i Mi-8, che si affiancarono ai primi quattro MTV-1 civili ex Aeroflot, a cui fecero seguito una dozzina di “Hind“, due Mi-24D e una decina di Mi-24V, eludendo scaltramente l’embargo, soprattutto in quest’ultimo caso. L’utilizzo di questi elicotteri, i Mi-8 per il trasporto di materiali, uomini e feriti e le cannoniere Mi-24 per l’appoggio armato, dette un rilevante contributo all’esito delle varie operazioni militari che via via si succedettero fino all’operazione “Oluja” (Tempesta) dell’agosto 1995, con la quale venivano definitivamente riportati sotto il totale controllo croato i territori delle Krajine, vero casus belli della guerra in Croazia.
La riorganizzazione del 2007
Con la fine del conflitto la HRZ si ritrovò a disporre di una linea di volo che si stava dimostrando sovradimensionata rispetto alle nuove esigenze, troppo onerosa, costituita da macchine ormai anziane e di concezione sovietica, situazione questa che ostava ad una rapida integrazione nel sistema di difesa atlantico e nell’unione europea che politica stava programmando.
Ebbe inizio una fase di riprogettazione delle nuove linee volo: nel 1997 arrivarono i primi PC-9M e Bell 206B-3, seguiti dieci anni dopo dai Zlin Z-242L, contemporaneamente molti velivoli venivano messi a terra, venduti o dismessi.
Anche l’apparato strutturale venne rivisto ed alleggerito sia nella componente umana che nel numero delle basi. L’ultimo e attuale programma di ristrutturazione, avviato nel 2007 e completato nel 2008 si basa sulla presenza di due Zrakoplovna Basa – ZB, Basi Aeree, la 91. ZB a Pleso (Zagabria) e la 93. ZB a Zemunik (Zara), mentre la 92. ZB di Pola, la 94. ZB di Lučko (Zagabria) e la 95. ZB di Divulje (Spalato) sono state abolite. Nel corso del 2020 averrà la ricostituzione della 92. ZB di Pola sulla quale verrà fatta transitare da Zemunik lo Squadrone con i PC-9M, mentre sull’aeroporto di Lučko viene confermata la presenza dello Squadrone di elicotteri Mi.171Sh e sull’eliporto (ex idroscalo) di Divulje dello Squadrone di elicotteri da trasporto Mi-8MTV-1.
Nota: il termine croato “Eskadrila” è traducibile, solo letteralmente come Squadriglia, di fatto non è assimilabile alla nostra Squadriglia (noto riferimento dell’Aeronautica militare). Per organizzazione e dimensioni è più simile allo Squadron americano e come tale viene tradotto in lingua inglese. Utilizzeremo quindi il termine Squadrone.
L'aeroporto di Zemunik e la 93. Zrakoplovna Baza
Nell’immediato entroterra alle spalle di Zara, per le favorevoli condizioni meteo ed ambientali che caratterizzano questa zona della Dalmazia, si trova l’aeroporto di Zemunik, importante base aerea già ai tempi della RV i PVO. Allora apparteneva al 5° Corpo e come parte del 105° Reggimento aereo da bombardamento ospitava anche il gruppo acrobatico “Leteće Zvezde“, Stelle volanti, con i nuovi Super Galeb G-4 e sede dell’Accademia aeronautica (VVA). Nel mese di giugno 1991 a causa della situazione bellica vennero ritirati parte del personale e delle attrezzature dell’Accademia, del 333° Squadrone Aereo, del 249°Squadrone caccia-bombardieri, del 676°Squadrone antincendio e dell’84a Base Aerea di Zemunik mentre i velivoli e gli elicotteri vennero trasferiti su basi nelle repubbliche vicine e in parte sull’aeroporto di Udbina nella regione della Lika. Così avvenne anche per le basi di Pola e Divulje (Spalato). Nello stesso periodo vennero rimossi numerosi ufficiali croati ai vertici delle Forze armate Jugoslave, come fu per il comandante della sicurezza del 5° Corpo della RV, il colonnello Imra Agotić, che dopo pochi mesi diventerà il primo comandante della HRZ (dal 1991 al 1996).
Durante le fasi della guerra, l’aeroporto di Zemunik divenne un punto nevralgico sul fronte di Zara e su di esso vennero dispiegati un numero significativo di pezzi di artiglieria, obici, mortai e carri T-55. Per tutto il 1992 la città di Zara e le altre località costiere furono oggetto di pesanti bombardamenti. Dopo un anno di pressione dell’Esercito croato sull’aeroporto di Zemunik e sulle zone limitrofe, con l’operazione “Maslenica” del gennaio 1993 vennero ricostituite le comunicazioni via terra tra in nord ed il sud della Dalmazia e liberato l’aeroporto. Partì subito l’azione di bonifica e di ripristino della sua funzionalità. La pista ed i raccordi di rullaggio erano stati minati e parzialmente demoliti, tutte le strutture aeroportuali, le installazioni e le strutture erano state devastate o distrutte e buona parte delle aree interne della base e dei territori esterni erano pesantemente minati. I lavori si svolsero comunque sotto i tiri frequenti dell’artiglieria, ma nel luglio l’aeroporto venne aperto al traffico anche civile. I membri della 93a ZB Zara furono fisicamente i primi a entrare nell’aeroporto appena liberato; l’unità fu istituita nel 1992 per occuparsi della gestione dell’aerobase non appena le condizioni lo avessero consentito.
Nell’autunno incominciò ad essere utilizzato per l’addestramento dei piloti, così nell’ambito della 93a ZB venne istituito il 26° Squadrone di velivoli da addestramento leggero – 26° ELTZ con diversi esemplari di UTVA-75 per formare la prima generazione di piloti militari. addestramento che avveniva con decolli ed atterraggi sulla pista che distava solo 6-7 chilometri in linea d’aria dalle prime postazioni nemiche, che non mancavano di colpire occasionalmente la base con mortai, razzi e tiri di artiglieria. Nell’aprile 1994 venne costituito un gruppo antincendio e di addestramento dotato di Canadail CL-215, nell’aprile successivo il Collegio militare dell’Aeronautica, poi Centro per l’Istruzione e la Formazione della HRZ i PZO “Rudolf Perešin” e il Centro tecnico aeronautico per la formazione specialistica nella difesa aerea e di operatori per l’osservazione aerea e guida radar (ZMIN). Argomento poco noto è stata la presenza sulla base della 108a Brigata dell’Esercito, nell’abito della quale operava la 280a Unità velivoli senza pilota con una dozzina di droni. Tutti i velivoli, denominati Mah-1 (versione originale del BL M-99 “Bojnik“ Guerriero) sono stati concepiti, realizzati e perfezionati dall’unità stessa, anche se sono state fatte molte illazioni su un presunto contributo tecnico delle forze statunitensi. Per la prima volta nell’operazione “Bljesak” Lampo, l’unità ha testato il sistema di ripresa che utilizzava una videocamera e provvedeva all’invio in tempo reale delle immagini. Il metodo è stato perfezionato nell’ambito dell’operazione “Oluja” Tempesta al punto che l’immagine di ciò che la videocamera riprendeva veniva resa immediatamente disponibile ai Comandi dell’artiglieria e dello Stato maggiore dell’Esercito.
La base militare di Zemunik dal 2016 è intitolata al colonnello Mirko Vukušić, pilota e tra i fondatori delle prime unità aeree costituite durante la guerra, abbattuto nel 1991 durante una missione di bombardamento notturno con un An-2 con le “bombe boiler”. I compiti oggi assegnati alla 93. ZB sono l’addestramento dei piloti militari, sia di velivoli ad ala fissa che di elicottero, la lotta aerea agli incendi, antincendio, la ricerca e il salvataggio a terra ed in mare, il supporto aereo all’Esercito, alla Marina e alla Guardia Costiera, il trasporto di persone e materiali, il trasporto medico e sanitario d’urgenza sul territorio e da e per le isole; nel proprio ambito opera la Pattuglia acrobatico dell’Aeronautica croata “Krila Oluja” Ali della tempesta. L’unità partecipa inoltre alle operazioni internazionali KFOR in Kosovo e Resolute Support in Afghanistan. Comprende kle seguenti unità:
– la Zapoviedna Satnija (ZS), la Compagnia Comando
– l’Eskadrila Aviona (EA), lo Squadrone aerei con 5 Zlin Z-242L e 15 Pilatus PC-9M
– l’Eskadrila Helikoptera (EH), lo Squadrone elicotteri con 8 Bell 206B JetRanger 3 e 16 OH-58D Kiowa Warrior
– l’Eskadrila Trasportnih Helikoptera (ETH), lo Squadrone elicotteri da trasporto, con 10/15 Mil Mi-8MTV-1 (Mi-171V) distaccato sull’eliporto di Divulje (Spalato),
– la Protupožarna Eskadrila (PPE), lo Squadrone antincendio con 6 Canadair CL-415 e 6 Air Tractor AT-802A/F Fireboss
– la Zrakoplovna Tehnička Bojna (ZTB), il Battaglione tecnico aeronautico.
EH, Eskadrila Helikoptera
La storia di questo reparto, unico nel suo genere nella HRZ, trova le sue origini nel 1996 con la costituzione sull’aeroporto di Lučko della Eskadrila za Obuku Pilota Helikoptera (EOPH) lo Squadrone per l’addestramento dei piloti di elicottero su Mil Mi-8. L’anno successivo, con la consegna dei primi Bell 206B-3 e al termine dell’addestramento da parte di un primo nucleo di piloti, venne assegnato alla 93. ZB a Zemunik iniziando il nuovo percorso di addestramento dei cadetti piloti di elicottero con i nuovi JetRanger III, in quella che di fatto era la sede della Scuola di volo dell’HRZ. L’attuale denominazione di Eskarila Helikoptera, Squadrone elicotteri, venne assegnata nell’aprile del 2003. Fino alla fine del 2016 la EH svolge il ruolo esclusivo di scuola per futuri piloti di elicotteri destinati al successivo ruolo di addestratori presso la squadriglia o al passaggio sui Mi-8, fino alla consegna degli OH-58D Kiowa Warrior (KW) quando assumerà anche quello di utilizzatore di un sistema d’arma moderno e molto duttile, aprendosi ad una dualizzazione di compiti ed a nuove attività operative. Lo Squadrone è composto da due reparti di volo, uno su 206B-3 e uno su OH-58D, ed un reparto tecnico di manutenzione agli elicotteri per il primo e secondo livello, su cellule, motori, strumentazione apparecchiature radio. (Caratteristiche 206B-3 e OH-58D)
La scuola elicotteri
Gli allievi piloti, dopo aver effettuato un primo addestramento sullo Zlin Z-242L ed aver conseguito il brevetto, in base ai requisiti ed alla richiesta di piloti vengono destinati alla continuazione dell’addestramento su velivoli ad ala fissa o alla scuola elicotteri.
Il corso sul Bell 206B ha una durata di circa 24 mesi, frequentato mediamente da 5 cadetti, che al termine del quale totalizzano circa 200 ore di volo. Il corso è suddiviso in sette livelli che comprende progressivamente il volo basico, la navigazione, il volo strumentale base, il volo notturno, il volo in formazione, il volo strumentale avanzato, il volo in montagna, le operazioni su cime e creste, le operazioni con carichi sospesi, il volo a bassa quota, il volo sopra tra e sopra ostacoli, le tecniche di ricerca e il volo NVG (Night Vision Googles).
Finora sono stati formate 23 generazioni di piloti, ovvero 23 corsi, per un totale di 100 nuovi piloti e 12 corsi per piloti istruttori. Sono stati formati anche piloti stranieri, dalla Bosnia ed Erzegovina, dalla Repubblica Ceca, dalla Macedonia del Nord, quest’ultimo come addestratore.
La squadriglia opera con otto Bell 206B-3, su dieci acquistati e consegnati, in quanto due esemplari sono stati compromessi in incidenti.
I Kiowa Warrior
Nel 2005, dopo oltre dieci anni di servizio e un vasto impiego in particolare nell’operazione “Oluja”, sono stati radiati e posti in vendita i rimanenti sette Mi-24V dei dodici complessivamente acquistati, questo per gli elevati costi di gestione e di manutenzione che si rendevano necessari. Alla mancanza di un elicottero di supporto armato, si è ovviato parzialmente ricorrendo al Mi-171 Sh ma solo con l’arrivo dei OH-58D Kiowa Warrior nel 2016 si è colmata l’assenza di un elicottero da attacco e ricognizione nelle linee di volo.
Il 30 giugno, un C-5B Galaxy ha sbarcato direttamente sulla base di Zemunik i primi cinque esemplati un simulatore e numerose attrezzature didattiche e per la manutenzione. Gli undici esemplari ancora rimanenti, due simulatori e ricambi sono stati consegnati pochi mesi dopo con una altro Galaxy.
La Croazia ha potuto beneficiare, assieme alla Tunisia con 24 esemplari, ed alla Grecia con 70, del surplus generato dalla radiazione dei KW da parte dell’US Army, acquisendo a prezzo molto scontato cellule e sistemi praticamente nuovi o con solo qualche centinaio di ore di volo in attivo.
L’addestramento del primo gruppo di otto piloti e degli specialisti si è svolto a Zemunik da parte dal contractor americano “i3” (Integration Innovation Inc.) che ha fornito uno staff di piloti istruttori e di tecnici con un iter addestrativo durato di sette mesi e con un totale di 1200 ore volate e completato nel dicembre dell’anno successivo. I piloti hanno ricevuto dal US Security Assistance Training Management Organization (USSATMO) le certificazioni di conversione sul KW, di Full Combat Readness, di comandante di missione aerea, di istruttore di volo di elicottero e la qualifica di Test pilot. Il personale tecnico è stato qualificato al livello I e II nella manutenzione in tre specializzazioni, motoristica, avionica/strumentale e sistemi d’arma.
L’addestramento al volo tattico da parte degli istruttori americani, con esperienze dirette nelle azioni di combattimento, ha seguito la vecchia massima del “Train as you fight; fight as you train” “Allenati mentre combatti; combatti mentre ti alleni”.
Questo primo gruppo di piloti ha poi iniziato l’addestramento di un secondo gruppo di nuovi piloti agli inizi del 2018 e successivamente di un terzo fino al completamento dell’addestramento avanzato, tra cui ricognizione, protezione aerea e terrestre, operazioni offensive, rilevamento e tracciamento degli obiettivi e prove a fuoco diurne e notturne con il lancio dei razzi e di tiro con la mitragliatrice sul poligono di Slunj.
Attualmente l’obiettivo è quello di arrivare entro l’anno a disporre di un organico di piloti sufficiente per poter volgere tutte le attività previste per l’impiego del KW, ovvero terminare l’iter addestrativo completo di un terzo circa dei piloti già formati e quindi, nel 2020 di raggiungere la piena attività operativa (FOC) e la completa integrazione con altri reparti, l’Esercito e la Marina.
Sono già state una decina le attività addestrative sviluppate con varie specialità delle forze armate e sono iniziate le esercitazioni congiunte con reparti meccanizzati e corazzati, con unità della Marina e con le Forze speciali, ma molto è ancora in fase di sviluppo. Per la prima volta nel marzo scorso si è tenuta una esercitazione congiunta con una coppia di HH-60G Pave Hawk del 56° Rescue Squadron di Aviano, nell’ambito della quale sono state effettuate missioni di ricongiungimento dopo decolli da aree separate e di ricerca e di soccorso in combattimento (CSAR) presso il poligono di Slunj con i KW nel ruolo di scorta armata; una grande opportunità per conoscere la pianificazione, la gestione e l’analisi delle attività CSAR e MEDEVAC, nonché l’applicazione delle procedure nelle operazioni congiunte e, non ultima, la cooperazione professionale con equipaggi esperti.
Definito dai piloti americani “Little badass” (Piccolo cazzuto) o semplicemente “KW” dalle iniziali di Kiowa Warrior, l’ OH-58D ha dimostrato subito di essere una risposta precisa, efficace ed economica per le esigenze della HRZ. La Croazia è caratterizzata da un territorio ed un’orografia molto vari, spesso inaccessibile per la conformazione e contraddistinto da condizioni climatiche e ambientali molto particolari, passando in pochi chilometri dal mare e dalle migliaia di isole assolate, agli altipiani piovosi ricchi di vegetazione ed cime scoscese battute da forti venti. Ma un ambiente dove i leggeri KW riescono ad esprimere tutte le caratteristiche di volo, di maneggevolezza e di impiego delle varie tecniche. Particolarmente efficace ed utilizzata il volo NOE, Nap Of the Earth, (letteralmente il pelo della terra) cioè quella di volare tra gli ostacoli del terreno utilizzandoli per protezione o per nascondere la presenza, permettendo al MMS (Mast Mounted Sight) montato sopra il rotore di scoprire e tracciare eventuali obiettivi, tramite il sistema televisivo, quello di rilevamento immagini a infrarossi ed il telemetro/designatore laser di cui è dotato. Quale elicottero multiruolo, le missioni tipiche sono quelle per operazioni anti-armatura, di supporto aereo ravvicinato (CAS), di scorta e protezione di convogli, di guida e direzione del tiro dell’artiglieria fissa e mobile, del combattimento in aree urbane e con capacità diurne e notturne, e quale piattaforma aerea C2, di Comando e Controllo. L’equipaggio è costituito da due piloti di cui quello di sinistra è co-pilota e gunner (CPG), quantunque entrambi possono operare negli stessi ruoli, se ciò fosse necessario.
La componente avionica ad hoc è costituita dal Mast Mounted Sight (MMS), da un modem dati aggiornato (IDM), da un registratore video (AVTR), da un sistema di trasferimento dati (DTS), da un sistema di imaging per la visione notturna mediante display (ANVIS-ADSS) e da contromisure elettroniche, apparecchiature di rilevamento radar/laser, (APR-44. AVR-2A, AN/ALQ-144) segnalazione e disturbo.
L’elemento sicuramente più distintivo del KW è la presenza sopra il rotore del MMS. Prodotto della Ball Aerospace & Technologies ed è costituito da un gruppo torretta da un alimentatore centrale e da un processore di sistema. Il contenitore sferico, in cima alla torretta può essere orientato di + o – 30° in elevazione e di + o – 190° in azimut, e contiene, montati su una piattaforma giroscopica, un sistema televisivo (TVS), un sistema di imaging termico (TIS) e un telemetro/ designatore laser (LRF/D) che permettono di localizzare, identificare e designare obiettivi a terra in ambiente diurno e notturno o con visibilità limitata e condizioni meteorologiche avverse.
L’armamento è agganciato ad un pilone esterno su ciascuno dei due lati e può variare in base al tipo di missione. Sul lato sinistro è montabile il sistema d’arma M3P, costituito da una mitragliatrice cal. .50 e da un contenitore esterno per 500 colpi; ha una cadenza di tiro di 750/850 colpi al minuto, una distanza di tiro utile di 1850 metri ed è in grado di ingaggiare veicoli corazzati leggeri e fornire fuoco repressivo contro minacce terrestri ed aeree. Su entrambi i piloni e in varie combinazioni possono essere montati lanciarazzi LAU-68 con razzi Hydra da 70 mm, coppie di missili aria-superficie AGM-114 Hellfire (HMS) e coppie di missili aria-aria Stinger (ATAS). Tutti i carichi montati sui piloni possono essere sganciati, se necessario, da parte di piloti.
Approfondimento KW: Manuale US Army – Approfondimento EH: Araldica e miscellanea
Nota di aggiornamento riguardante le nuove denominazioni
Con la fine del 2019, nell’organizzazione della HRZ è stata introdotto una nuova denominazione riguardante le due Zrakoplovna Basa mentre è stata aggiunta una numerazione identificativa alle varie Eskadrila.
La definizione di Zrakoplovna Basa (Base Aerea) è stata sostituita con Krila (Ali) e la nuova denominazione è:
91. Krila a Pleso
93. Krila a Zemunik.
Le Eskadrila sono così denominate:
191. Eskadrila Lovačkih Aviona a Pleso
194. Eskadrila Višenamjenskih Helikoptera a Lučko
392. Eskadrila Aviona a Zemunik
393. Eskadrila Helikoptera a Zemunik
395. Eskadrila Transportnih Helikoptera a Zemunik-Divulje
855. Protupožarna Eskadrila a Zemunik